In queste idi di Marzo, siamo arrivati al sesto articolo della rubrica riguardante la sostenibilità.
Nonostante sia molto complicato parlare di questo tipo di argomenti in un momento storico così travagliato dagli eventi di cui siamo tutti a conoscenza, l’obiettivo è quello di regalarci un momento di distrazione ragionando su temi ovviamente importanti, ma certamente più “leggeri” rispetto a tutto ciò che sta accadendo nel resto d’Europa e del mondo.
Questa settimana affronteremo sempre un tema legato alla sostenibilità, che scinde però dagli ultimi due articoli precedentemente pubblicati.
Di cosa stiamo parlando questa volta?
Ci occuperemo dell’energia sostenibile, un argomento sicuramente non recente ma, purtroppo o per fortuna, sempre attuale.
Partiamo dalle basi: cosa intendiamo con la dicitura “energia sostenibile”?
In generale, quando si parla di energia sostenibile ci si riferisce a quel tipo di produzione ed uso dell’energia che implica uno sviluppo sostenibile, che a sua volta si pone l’obiettivo di non danneggiare l’ambiente, grazie anche all’efficienza dell’uso energetico.
Le risorse naturali che per caratteristiche proprie o per effetto dell’uomo si rinnovano nel tempo, rappresentano le fonti di energia sostenibili che vengono adottate per l’applicazione delle strategie contro il cambiamento climatico in atto.
L’utilizzo di fonti di energia sostenibili presenta diversi vantaggi, poiché sfrutta risorse ad emissione zero, ossia fonti non inquinanti ed inesauribili, di cui si presume una loro disponibilità nel futuro.
Tali fonti sono:
- l’irraggiamento solare che permette di produrre energia chimica, termica ed elettrica;
- il vento utilizzato come fonte per la produzione meccanica e elettrica;
- le biomasse utilizzate per l’energia termica ed elettrica;
- le maree e le correnti marine atte alla produzione di energia elettrica;
- le precipitazioni utilizzabili tramite il dislivello di acque come fonte idroelettrica.
Ogni paese in base alla sua collocazione geografica può attingere a diverse fonti in modo da realizzare un piano di sostentamento << 100% green >>.
I paesi del Nord Europa, come ad esempio i Paesi Bassi, sfruttano maggiormente l’energia eolica, le zone del mediterraneo invece trovano maggior facilità nello sfruttamento delle maree e delle correnti marine, come accade, ad esempio, in Italia.
Ma facciamo un passo indietro.
Storicamente, lo sviluppo dei paesi occidentali e delle nazioni più avanzate di altre regioni del mondo ha apportato nel corso dei secoli numerosi danni all’ambiente che hanno causato enormi disastri ambientali e climatici.
Ci si è chiesti più e più volte, come risolvere o, almeno, attenuare questo problema?
Ovviamente ci sono state diverse proposte da parte dei vari Paesi del mondo.
Tuttavia la soluzione, almeno teoricamente, è stata trovata poco più di un decennio fa.
A partire dal 2008, infatti, i Paesi di tutto il mondo hanno sottoscritto il Patto dei Sindaci, nell’ambito del progetto PAESC – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, che rappresenta il movimento più importante su scala mondiale e che coinvolge le autorità locali.
Tali nazioni, hanno adottato e stanno tuttora adottando misure per la conversione dallo sfruttamento di energie non rinnovabili all’utilizzo di energie alternative che permettano uno sviluppo sostenibile: dall’intento di ridurre i consumi e abbattere l’impatto ambientale è nato il Piano d’azione per l’Energia Sostenibile e il Clima.
Secondo quanto stabilito dal Piano, vengono messe al centro le realtà locali, con il fine di renderle partecipi delle azioni da svolgere per il raggiungimento degli obiettivi comunitari.
Comuni, città e regioni vengono responsabilizzate, per la propria area geografica di competenza, nella scelta di partecipare a tale progetto, aderendo su base volontaria e impegnandosi a raggiungere e superare tali finalità relative a clima ed energia.
L’obiettivo principale riguarda la riduzione di CO2, per il cui raggiungimento sono previste strategie che affrontano tre temi principali:
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico;
- accesso universale ad un’energia sicura, pulita e conveniente.
Al fine di raggiungere tali finalità, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima si sviluppa secondo tre direttive:
- riduzione delle emissioni di gas-serra di almeno il 40% rispetto al 1990;
- incremento del 32% delle rinnovabili;
- incremento del 32,5% dell’efficienza energetica.
Molti paesi, città e regioni della penisola italiana si stanno muovendo per soddisfare i termini richiesti dal patto comunitario, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Infatti, i report degli ultimi anni hanno visto un evidente crescita del consumo di combustibili fossili ed hanno rilevato un forte bisogno di investimenti, per la realizzazione di impianti per la produzione e il consumo di energia sostenibile e rinnovabile, che dovrebbero portare a soddisfare il 100% del fabbisogno nazionale.
L’ideale sarebbe l’utilizzo di energia elettrica sostenibile, ossia energia elettrica proveniente da fonti sostenibili (come acqua, sole, biomassa e vento), che permette di ridurre la produzione di energia tramite centrali nucleari e a carbone.
Queste fonti di energia sopra citate, ossia i combustibili fossili, nonostante abbiano sostenuto e soddisfatto il bisogno energetico della popolazione per almeno diversi secoli di storia, ad oggi sono ritenute fonti esauribili di energia inquinano e danneggiano l’ambiente.
È necessario pertanto un cambio di rotta: il passaggio all’energia green è l’unica via percorribile per ottenere il soddisfacimento del bisogno energetico mondiale in un’ottica di risparmio e riduzione dell’impatto ambientale.
A tal proposito, si parla appunto di energia e di sviluppo sostenibile.
Ovviamente, il Pianeta continua a mandare segnali e tocca a tutti noi interpretarli, dai piccoli gesti quotidiani, riducendo i consumi di queste fonti, ad esempio, fino ai grandi Piani messi a punto dalle varie Nazioni nei momenti di dibattito sull’energia e sulla sostenibilità.
Quel che è certo è che il tempo scorre e scarseggia, un po’ come le risorse a nostra disposizione e la speranza è che tutto ciò che ti ho raccontato fino ad ora non sia e non rimanga soltanto una bella favola teorica, bensì diventi qualcosa di concreto, efficiente ed efficace, sia per chi c’è ora ma, soprattutto, per chi verrà dopo di noi.
Francesco Luigi Mele
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