ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE

Eccoci arrivati al quarto appuntamento con la rubrica riguardante la sostenibilità.

Nell’ultimo articolo pubblicato la scorsa settimana, abbiamo iniziato ad addentrarci nel concetto di sostenibilità personale, anche tramite un esempio molto comune.

Oggi proviamo a focalizzarci su cosa poter iniziare a fare concretamente per garantirci una quotidianità basata maggiormente sulla sostenibilità.

Infatti, molto spesso ti sarà capitato di sentire o di pensare in prima persona: “Vorrei fare qualcosa per migliorare le mie abitudini quotidiane… Ma da dove potrei iniziare?”

Bene.

Se ti sei posto questa domanda (o una simile) allora hai scelto il posto giusto per trovare maggiori risposte ai tuoi quesiti.

Se, al contrario, ancora non hai pensato a questa tipologia di quesiti, allora è il momento giusto per iniziare a pensarci.

Ma non temere, non dovrai farlo da solo/a.

Innanzitutto, nel momento in cui si vuole dare una scossa positiva alle proprie abitudini, la base da cui partire è legata a ciò che compiamo a cadenza regolare durante le nostre giornata.

Il primo step da cui è usuale iniziare è, generalmente, l’alimentazione.

Perché proprio l’alimentazione?

Come posso cambiare le cose partendo da ciò che mangio o bevo?

Quando si parla di concetti del genere, tutti ci lasciamo frenare da tanti “perché”, “come mai”, “da quando”, ma la risposta è molto semplice.

Se sottoscrivo un abbonamento in palestra, automaticamente punterò anche su una migliore alimentazione.

Se svolgo un lavoro molto stancante mentalmente, punterò anche su una buona alimentazione.

Se ho una sessione di esami universitari alle porte, avrò bisogno di tutta l’energia e la concentrazione possibile, quindi proverò a mangiare in maniera più salutare (almeno per tutta la durata di questo periodo).

In sintesi, qualsiasi cosa faccia, cercherò di trarre le energie giuste dall’alimentazione e modificherò il mio comportamento a tavola.

Ecco, per lo stesso principio, si può migliorare la propria educazione alimentare anche dal punto di vista della sostenibilità.

Va bene, tutto molto bello, ma come si fa?

Ci arriviamo subito.

Bisogna prima dire che l’Alimentazione sostenibile è anche sinonimo di rispetto dell’ambiente, perché la salvaguardia del pianeta dipende anche da cosa si decide di mettere in tavola.

Il modo in cui si produce e si consuma cibo, ad esempio, si ripercuote in maniera determinante sul riscaldamento globale.

Optare per una dieta ecosostenibile poi, significa anche scegliere prodotti di qualità.

Ma quali sono i cibi sostenibili e le regole da rispettare per abbinare la sostenibilità ai pasti che si consumano quotidianamente? Scopriamolo!

– Preferire i prodotti locali

Sempre più spesso si sente parlare di prodotti a km 0, sceglierli per un’alimentazione sostenibile corrisponde a ridurre le spese settimanali e l’impatto ambientale derivante dai passaggi tra produttori e consumatori.

– Ridurre il consumo di carne

Da dove proviene la carne di cui ci nutriamo?

La maggior parte da allevamenti intensivi che abusano di risorse idriche ed emettono quantitativi elevati di CO2.

– Mangiare prodotti di stagione

Frutta e verdura hanno una propria stagionalità e mangiarle al momento giusto garantisce la conservazione degli ecosistemi.

– Ridurre gli sprechi di cibo

In media ogni settimana una famiglia italiana cestina più di 600 grammi di cibo dilapidando un tesoretto di circa 6,50 euro.

La somma di questo sperpero restituisce uno spreco complessivo di 8 miliardi di euro ogni anno.

– Prediligere i prodotti biologici

L’agricoltura biologica permette di avere a disposizione cibi sani rispettando i processi ecologici, le risorse e le biodiversità, rinunciando a sostanze chimiche di sintesi come concimi artificiali e pesticidi.

– Scegliere i pesci giusti

Per consumare cibo sostenibile è fondamentale saper scegliere quello che si mette a tavola.

Bisogna preferire i pesci pescati all’acquacoltura ed evitare i pesci a rischio estinzione.

Ma come riconoscerli?

Occorre informarsi un po’.

Gli stock ittici del Mar Mediterraneo sono sfruttati più di quanto dovrebbero e la conseguenza è che specie più note, come sogliole e merluzzi, stanno progressivamente riducendosi.

– Bere acqua del rubinetto

La motivazione è facilmente intuibile: l’acqua in bottiglia ha un elevato impatto ambientale.

La plastica inquina e l’acqua di rubinetto, in quasi tutti i comuni italiani, è batteriologicamente pura.

A meno che non si viva in una zona in cui l’acqua non sia idonea agli scopi alimentari dunque, la mossa giusta sarebbe quella di servirsi di quella domestica.

– Non acquistare prodotti con imballaggi eccessivi

Questa regola si ricollega a quella precedente, ossia più prodotti imballati si acquistano, più rifiuti si producono.

Il 40% dei rifiuti è costituito da imballaggi!

Sforzandosi di moderare l’acquisto dei prodotti in essi contenuti si riesce a diminuire il quantitativo da smaltire.

– Contenere gli sprechi ai fornelli

Ottimizzare l’utilizzo di fornelli a gas e forno elettrico concorre a non sprecare risorse.

Come fare? Bastano pochi trucchi!

Il forno può essere utilizzato meglio e più rapidamente se si cuociono insieme più alimenti e se si spegne poco prima della durata prevista per la cottura, utilizzando il calore residuo per ultimarla.

Sui fornelli invece, rivestono un ruolo cruciale i coperchi. Preferire la pentola a pressione e, in ogni caso, verificare che la fiamma sia correttamente posizionata al di sotto delle pentole.

– Evitare cibi troppo elaborati

Alimentazione sostenibile e fatta in casa vanno di pari passo.

La preferenza per i prodotti locali suggerisce anche la rinuncia ai piatti pronti, ovvero a quegli alimenti (surgelati, sughi, barrette, vaschette di verdura o frutta) che hanno un elevato impatto ambientale legato alle ingenti richieste di energia nella fase produttiva e di conservazione.

Questi “10 Comandamenti” possono sembrare un ostacolo insormontabile per coloro i quali non sono abituati a compiere questo tipo di scelte, ma, come già anticipato nel precedente articolo, non è necessario cambiare tutto repentinamente.

Però un passo oggi vale molto di più di stare fermi a guardare, non trovi?

Francesco Luigi Mele

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