Tra le numerose giornate nazionali ed internazionali del 2022, spicca la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, la cui ricorrenza è il 5 Febbraio.

La Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è stata istituita nel 2014 dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con l’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari e con il Ministero dell’Ambiente e dal 2014 ad oggi questa Giornata nazionale è l’oc­casione per sensibilizzare su una questione centrale del nostro tempo.

Perché è ritenuta così importante questa giornata?

Perché il fenomeno dello spreco è sempre più frequente e si è amplificato con il passare degli anni, soprattutto perché è aumentata l’accessibilità alle risorse alimentari e la conseguente abbondanza ha spinto e spinge tutt”ora la maggior parte della popolazione a non aver “cura” dei beni alimentari.

Ma vediamo alcuni dati.

Il patto degli italiani col cibo è probabilmente una delle conquiste più significative del lockdown della primavera 2020 dovuta alla pandemia da Covid-19 e dei lunghi mesi invernali di distanziamento.

Il cibo, infatti, viene visto come una scelta più consapevole per la propria salute e il benessere: lo ha confermato il report “Il caso Italia” di Waste Watcher International 2021.

L’indagine 2021 registra  lo spreco di 27 kg di cibo a testa (529 grammi a settimana), quindi l’11,78% in meno (3,6 kg) rispetto all’anno precedente.

Oltre 222.000 tonnellate di cibo si sono “salvate” dallo spreco in Italia (per la precisione, 222.125 tonnellate). 

Vale 6 miliardi e 403 milioni € lo spreco alimentare domestico nazionale, e sfiora il costo di 10 miliardi € l’intera filiera dello spreco del cibo in Italia, sommando le perdite in campo e lo spreco nel commercio e distribuzione che ammontano a più di 3 miliardi €.

In peso, significa che sono andate sprecate, in Italia, oltre un milione e mezzo di tonnellate di cibo in casa e più di 3 milioni e mezzo di tonnellate se si includono le perdite e gli sprechi di filiera.

C’è una reazione da parte degli italiani a questo fenomeno?

La risposta tendenzialmente sarebbe: Sì.

Infatti, colpisce l’attenzione degli italiani al tema: l’85%, chiede di rendere obbligatorie per legge le donazioni di cibo ritirato dalla vendita da parte di supermercati e aziende ad associazioni che si occupano di persone bisognose, in seguito all’aumento della povertà generato dalla pandemia.

La spesa si fa per lo più una o due volte alla settimana: lo dichiarano 7 italiani su 10 (il 69% degli intervistati) e c’è una netta consapevolezza sull’importanza di investire qualche euro in più per la qualità.

L’attenzione alla prevenzione dello spreco alimentare si riverbera nell’insegnamento ai figli: il concetto del <<non sprecare>> si sta diffondendo sempre più.

Otto italiani su 10 dichiarano di non sprecare quasi mai il cibo, o meno di una volta alla settimana. E quando capita, è sempre la frutta fresca al top della classifica degli sprechi (37%), seguita da verdura fresca (28,1%), cipolle aglio e tuberi (5%), da insalata (21%) e dal pane fresco (21%).

Dopo aver “dato i numeri”, il quesito che ci si pone è: si riuscirà a invertire definitivamente (o quasi) questa tendenza allo spreco?

Ora come ora è complicato dare una risposta certa a questa domanda, tuttavia con un piccolo impegno da parte di tutti, si potrà davvero provare ad invertire la rotta, in fondo bastano un po’ di accortezze in più.

Risulta essere una cosa così complicata?

Lo scopriremo solo vivendo.

FRANCESCO LUIGI MELE

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